Panoramicissimo casale in località Cerqueto, "castrum" trecentesco in alta collina raggiungibile da Baiano di Spoleto.
L'immobile misura nell'insieme 770 mq calpestabili, costituendo di fatto una grossa porzione dell'intero borgo, con ampio piazzale di proprietà e i resti di una chiesetta medievale.
Inclusi nella vendita, 5,6 ettari di terreno, in parte boschivo/seminativo , non accorpato- ideale per struttura ricettiva o per frazionamento in più unità abitative.
Attualmente il rustico dev'essere ultimato con lavori di impiantistica, rivestimento e infissi, ma conserva una struttura molto solida tutta in pietra originale, con i solai in travi di legno, nel pieno rispetto dello stile originario.
Non lasciatevi sfuggire questo affare se vi piace assaporare l'atmosfera di una natura incontaminata in totale relax fra le colline che si affacciano sulla vallata spoletina. Il luogo si presta anche ad escursioni nei boschi e all'esplorazione di sentieristiche percorribili a piedi, a cavallo o in mountain bike.
CENNI STORICI SUL BORGO DI CERQUETO
Cerqueto è un antico “castrum” di origine trecentesca nel territorio delle Terre Arnolfe, in alta collina, a metà strada fra Spoleto e Acquasparta, raggiungibile dall’antico tracciato della “via delle pecore”, una volta percorsa dai pastori che scortavano i greggi lungo i sentieri della transumanza in Maremma.
Si lascia la strada in corrispondenza di Baiano per arrampicarsi sulle alture che portano a Meggiana e Montelirossi, da lì si ferma l’asfalto e ha inizio una mulattiera sterrata di circa 2 chilometri che porta, non senza difficoltà di percorrenza, fino al paesino la cui sagoma si staglia all’improvviso dietro una curva con la parvenza immutata di un antico presepe nel verde dell’Umbria più vera.
Cerqueto è censito per la prima volta come castello nell’elenco del 1361 con 5 “fuochi“ (famiglie, ndr). In un altro elenco più tardivo, del 1490, non è più citato, segno che era già stato ridotto a villa aperta. Forse era stato fortificato sul finire del sec. XIV, quando altre ville del territorio divennero castelli.
Per trovare un’altra citazione di Cerqueto bisogna attendere il 1816, in clima di riforme dell’ordinamento civile dello Stato e di profondo rinnovamento del sistema amministrativo, con la conseguente abolizione degli antichi privilegi patrizi. Riguardo Spoleto “il comune – annota il Sansi – doveva essere amministrato da una magistratura composta di un gonfaloniere e di sei anziani, nomi tolti dagli antichi comuni. Il consiglio ne propose le terne e il pontefice nominò gonfaloniere il conte Bernardino Montani, e anziani Giovanni-Lentulo Arroni, Girolamo Leoncilli, Mauro Mauri Tagliaferri, Giovanni Cimarelli, Nicola Benedetti e Francesco Marignoli. Furono in egual modo eletti i sindaci delle comunità appodiate al comune”.
Nel 1816 erano appodiate a Spoleto le comunità di Campello, Caso, Castel S. Felice, Ceselli, Civitella, Gavelli, Grotte, Meggiano (con Paterno, Piedipaterno e Geppa), Messennano, Monte S. Vito, Pissignano, Poggio Lavarino, Postignano, S. Anatolia, Scheggino, Terzo S. Severo, Vallo, Villa Paganica e Cerqueto.